Moana Pozzi - Il mistero dietro la morte della diva che rivoluzionò l'hard in Italia
Nata a Genova nel 1961, Moana Pozzi è stata una delle figure più controverse e affascinanti dello spettacolo italiano. Dietro l’immagine della pornostar sicura di sé e della diva televisiva, si celava una donna determinata, colta e capace di trasformare il proprio corpo in simbolo di libertà e provocazione. Negli anni Ottanta e Novanta, mentre l’Italia si confrontava con un clima sociale conservatore, Moana infranse i tabù, approdando persino alla politica con il Partito dell’Amore. Nel 1994, la sua morte improvvisa a soli 33 anni, ufficialmente per un cancro al fegato, alimentò una scia di teorie alternative: chi sosteneva fosse morta di AIDS, chi parlava di un’esistenza segreta all’estero, chi di un complotto dei servizi segreti. Un mistero che, a distanza di trent’anni, continua ad alimentare fascino e interrogativi. Ma chi era davvero Moana Pozzi? E perché la sua figura resta così potente nell’immaginario collettivo italiano? Proviamo a scoprirlo insieme a Morena Rossi, copywriter, creative producer presso il gruppo Orange Media, ma soprattutto podcaster e autrice della serie “Icone”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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Il caso Gloria Rosboch - L’insegnante sedotta e poi uccisa dal suo ex alunno
Castellamonte, gennaio 2016 – Gloria Rosboch, un’insegnante di 49 anni originaria della provincia di Torino, sparisce improvvisamente nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Inizia così un’indagine che porterà alla luce una storia di manipolazione, bugie e inganno affettivo. Dietro la scomparsa di Gloria si cela un tale Gabriele Defilippi, un suo ex allievo, che l’aveva convinta a consegnargli i risparmi di una vita con la promessa di un nuovo inizio insieme in Costa Azzurra. Ma il sogno si rivela presto un incubo. Quando il corpo di Gloria viene ritrovato in una cisterna abbandonata e iniziano gli arresti, emergono dettagli inquietanti: la complicità di un amico maturo, il possibile coinvolgimento della madre di Gabriele e un delitto premeditato in ogni dettaglio. Ma chi era davvero Gabriele Defilippi? E come ha potuto un giovane manipolare più persone e orchestrare un crimine così spietato ai danni di una donna che si fidava di lui? Proviamo a scoprirlo insieme a Serena Garofano ed Anna Candelora: criminologhe, detentrici di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrici per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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Il disastro del traghetto Moby Prince - Una tragedia dimenticata e mai risolta
Livorno, 10 aprile 1991 – Il traghetto Moby Prince salpa in serata dal porto toscano diretto a Olbia, con 141 persone a bordo. Poche miglia dopo l’uscita in mare, la nave entra in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, ferma alla fonda e carica di greggio. In pochi minuti, un incendio violentissimo avvolge il traghetto. Mentre la petroliera riesce a mettere in salvo il proprio equipaggio, il Moby Prince resta alla deriva, completamente avvolto dalle fiamme. I soccorsi non arrivano in tempo. Alla fine, solo un giovane mozzo sopravvive: tutti gli altri passeggeri e membri dell’equipaggio muoiono asfissiati o ustionati. L’inchiesta individua la nebbia e un errore umano come cause principali della tragedia. Ma con il passare degli anni emergono nuovi indizi, contraddizioni e ipotesi inquietanti: perché le squadre di soccorso impiegarono quasi due ore a localizzare il relitto? Cosa c’era davvero quella notte nella rada di Livorno? E che ruolo ebbero le compagnie armatoriali e le istituzioni? Proviamo a scoprirlo insieme a Mary e Winny, esperti di cronaca nera e conduttori del podcast “Tango in Nero”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Ascolta la puntata bonus in esclusiva nostro canale Patreon tramite questo link: https://www.patreon.com/posts/unplugged-77-il-133670858?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link
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Leonarda Cianciulli - I delitti della Saponificatrice di Correggio
Nata in Campania nel 1894, Leonarda Cianciulli è passata alla storia come la “saponificatrice di Correggio”, protagonista di uno dei casi più inquietanti della cronaca nera italiana. Dietro l’apparenza di una madre devota e commerciante stimata, si nascondeva una mente ossessionata dalla superstizione, dalla morte e dalla paura di perdere i figli. Tra il 1939 e il 1940, in un’Italia sull’orlo della guerra mondiale, Leonarda attirò tre donne nella sua trappola e le uccise con estrema freddezza. Le vittime sono tre donne del posto, attirate nella sua trappola con la promessa di un nuovo futuro, ma destinate a un macabro destino: i loro corpi verranno infatti smembrati e trasformati in sapone e dolciumi. Il caso, che emergerà con tutta la sua crudezza solo nel dopoguerra, sconvolse l’opinione pubblica e pose interrogativi inquietanti sul confine tra superstizione e follia, tra devozione materna e ossessione. Ma chi era davvero Leonarda Cianciulli? E cosa può spingere una madre a sacrificare altre vite umane in nome dell’amore per i propri figli? Proviamo a scoprirlo insieme ad Eleonora Quarchioni, web editor, detentrice di un master in Media e Intrattenimento all’Università Luiss di Roma, ma soprattutto podcaster e autrice della serie “Italia Nera”.Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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Il golpe Borghese - Quella volta che l’Italia rischiò un nuovo colpo di Stato fascista
Roma, 8 dicembre 1970 – Un gruppo di militari, estremisti di destra e figure legate a settori deviati dello Stato si prepara a compiere un colpo di Stato. L’operazione è guidata da Junio Valerio Borghese, ex comandante della Xª MAS e fondatore del Fronte Nazionale. Il piano prevede il sequestro del Presidente della Repubblica, l’occupazione dei ministeri e della RAI, e l’assassinio di figure chiave come il capo della Polizia Angelo Vicari. È tutto pronto: le squadre si muovono, vengono distribuite armi, alcuni palazzi sono già occupati. Poi, all’improvviso, l’ordine di rientrare. Nessuno conosce il vero motivo di quel contrordine. Il tentato golpe viene taciuto per mesi, fino a quando non viene rivelato dalla stampa, ma i processi si concludono con assoluzioni clamorose e nessun riconoscimento ufficiale. A più di cinquant’anni da quella notte, il tentativo di colpo di Stato resta uno dei capitoli più oscuri e controversi della storia repubblicana. Ma chi c’era davvero dietro il golpe Borghese? E perché l’Italia ha preferito dimenticare? Proviamo a scoprirlo insieme a Marco D’Agostino: collaboratore per il Quotidiano del Sud e autore del podcast “Trame Irrisolte”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Un viaggio verso le profondità più oscure della mente criminale, in compagnia delle voci di Michele D’Innella e di Giacomo Giaquinto, che ogni settimana proveranno a far luce sui misteri irrisolti della cronaca nera moderna. Iscriviti al canale Telegram per non perderti nessuno degli approfondimenti e delle novità in anteprima sulle prossime puntate: https://t.me/LucePodcast