Fine del mondo o fine di un mondo? Il Vangelo che ci riguarda da vicino
Nel Vangelo di DOMENICA 16 NOVEMBRE Gesù parla di guerre, distruzioni e persecuzioni. Parole dure, che sembrano annunciare solo paura.
Eppure, se le ascolti bene, non sono una minaccia: sono un invito a guardare la realtà con occhi nuovi. Viviamo in un mondo che trema. Le nostre certezze si incrinano, le persone si sentono sole, disorientate, spesso in guerra con se stesse.
Gesù ci parla proprio qui, dentro le nostre crisi, e ci dice: “Non vi terrorizzate”. Non è la fine del mondo, è la fine di un modo di vivere senza Dio.
Quando tutto crolla, Lui resta. E ci promette che “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”. In questo commento riflettiamo insieme su cosa significhi credere oggi, restare saldi quando tutto vacilla, e scoprire che la fede non toglie la fatica, ma dà senso a tutto.
È un Vangelo che non parla solo del futuro, ma del presente. Delle nostre guerre interiori, dei nostri dolori, delle nostre rinascite. Ascoltalo fino in fondo, e lasciati sorprendere: dietro le parole di Gesù non c’è paura, ma libertà.
Perché ogni crisi, se vissuta con Lui, diventa un’occasione di rinascita.